Tanta luce fuori. Apre gli occhi
Ancora sotto le lenzuola.
Si alza. La palpebra umida.
Fa pochi passi. Sta in silenzio.
Apre la finestra. I vetri e il sole.
Studia il cielo.
Si guarda nello specchio e si contempla.
Le sue rughe si consumano d’amore e delimitano il viso.
Apre l’armadio. Sceglie con cura
i vestiti appena comprati.
Un caffè frettoloso.
Si offre al nuovo giorno
come un sentiero aperto.
Non sa come parlarsi.
Ma sorride. E gli ritorna il fuoco.
E sa che fuori c’è la vita
con un sapore dei limiti senza limiti
e il piacere avvolge e tinge
una malinconia irraggiungibile.
E nasce di nuovo.
E nell’abbraccio del piacere abbraccia.
