Fragile

Non chiedetemi quello che voglio

e quello che sono….

Ho assaporato per anni

la mia sete di quell’impalpabile passato

e mi vedevo ancora bimbetta

con una carota in una mano e un libro nell’altra.

E mi sono nutrita di resti di cenere

e quando al posto di api

mi ronzavano intorno soltanto globuli.

E mi sono lasciata penetrare

dal mio stesso sangue

anche se certi nomi erano ombre.

Non spaventatevi. Nessun pericolo.

Passate pure tranquilli accanto a me.

Oggi non griderò,

mi sento così leggera….

Queste parole preferisco tacerle,

sono cadute con l’ultima pioggia.

Vuoi che ti dica che dimenticare

e raccogliere i sassi del ricordo?

Ma uno lo messo nella tasca….

perché la mia fame nera è ingannevole.

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